Questo nostro strumento di calcolo ci permette di fare un rapido confronto tra il costo dell’acqua minerale in bottiglie di plastica e quello dell’acqua potabile distribuita dalle cosiddette casette dell’acqua.
Calcolatore Risparmio Acqua
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Il consumo d’acqua da parte dell’uomo
L’ acqua copre il 71% della superficie del nostro pianeta e costituisce oltre i due terzi del corpo umano. Noi la consumiamo quotidianamente attraverso i pasti e le bevande e il nostro corpo la elimina principalmente attraverso l’urina e il sudore. Ecco la ragione per cui dobbiamo berla ogni giorno per mantenere il nostro corpo sano e idratato. Gli esperti ci indicano spesso le quantità d’acqua che dovremmo bere regolarmente,
- molti la indicano in 2 litri,
- alcuni suggeriscono agli uomini di assumere una maggiore quantità d’acqua rispetto alle donne, indicando 3 litri per i maschi e 2,2 per le femmine.
In pratica, il consumo d’acqua di ognuno di noi non dipende solo dal sesso ma anche dalla dieta e dallo stile di vita: gli atleti “regolari” dovrebbero bere molto di più perché sudano ad un ritmo molto più veloce. Se consumi molta frutta – verdura o prodotti fluidi (come gli yogurt) – contengono tutti molta acqua il che conta sicuramente. I nostri reni possono filtrare ed espellere fino a 15 litri di acqua ogni giorno; quindi attenzione a non esagerare quando vi vien detto di “bere molta acqua”! Se si deve consumare così tanta acqua, non avrebbe senso considerare le alternative all’acqua in bottiglia classica? In molti paesi l’acqua del rubinetto è perfettamente pulita e sana. In molti casi contiene ancora più minerali della classica acqua minerale. ln Italia è il decreto legislativo n. 31 del 2001di attuazione della direttiva 98/83/CE e successive modificazioni ed integrazioni, che disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano. Questo decreto si applica a prescindere dalla loro origine e dal tipo di fornitura, a tutte le acque destinate all’uso potabile ed alla preparazione di cibi e bevande.
L’acqua delle c.d. “case dell’acqua”
Le c.d.case dell’acqua, chiamate anche distributori di acqua pubblica non sono altro che:
- dei sistemi automatici di erogazione al pubblico di acqua potabile (conformemente al D.Lgs 31del 2001) refrigerata, naturale e/o frizzante,
- installati in apposite strutture spesso posizionate in pubbliche piazze o agglomerati urbani,
- che possono erogare acqua a pagamento (monete e/o tessere, chiavette), o essere ad accesso controllato (es. Carta Regionale dei Servizi), ma anche gratuite,
- sono dotate di unità per il trattamento dell’acqua erogata (carboni attivi),
- sono sottoposte a continui controlli periodici in aggiunta ai normali controlli sugli acquedotti (la manutenzione di questi apparecchi è sottoposta ad una specifica normativa: D.M. 25 del 2012; D.Lgs n 10267 del 2012; D.Lgs 31 del 2001; Decreto Ministeriale n.174 del 2004.
La case dell’acqua hanno lo scopo di ridurre il consumo d’acqua in bottiglia, sopratutto al fine,
- di comportare minori impatti negativo sull’ambiente,
- di consentire agli utenti finali di avere un risparmio.
Queste case dell’acqua vengono alimentate con l’acqua dell’acquedotto. Le loro acque hanno quindi caratteristiche qualitative che, già all’origine, devono essere conformi ai requisiti di cui al decreto legislativo n. 31 del 2000. Poi, per arrivare al miglioramento delle loro caratteristiche organolettiche, le case dell’acqua si possono anche avvalere di sistemi di affinamento come potrebbero essere quelli riguardanti la loro gassatura e/o la loro refrigerazione. Eventualmente anche dei processi di filtrazione, di adsorbimento e di disinfezione con raggi ultravioletti.
L’acqua in bottiglia in Italia
L’Italia è al primo posto al mondo quanto al consumo procapite/annuo di acqua minerale confezionata in bottiglia. Secondo Mineracqua nel 2018 gli italiani hanno consumato in media 221 litri a testa. Si sono indirizzati soprattutto sulle acque naturali (69%), seguite da quelle frizzanti (17%) e dalle effervescenti naturali (14%). Il consumatore italiano preferisce le bottiglie in plastica Pet per circa l’80%, e le acquista soprattutto nella grande distribuzione organizzata (69%).
L’impatto ambientale delle bottiglie di plastica
Le bottiglie di plastica sono in PET (polietilenetereftalato) che è un materiale realizzato partendo dal petrolio e dall’acqua. Per produrre 1kg di PET – la quantità con cui possono essere prodotte circa 25 bottiglie da 1,5 litri – sono necessari oltre 17 litri di acqua, più 2 kg petrolio. In Italia, ogni anno noi utilizziamo circa 12 – 13 miliardi di bottiglie di plastica. Si tratta di bottiglie “usa e getta” che verranno utilizzate una sola volta. Per la produzione di queste bottiglie occorrono circa 330 mila tonnellate di PET, il che implica il consumo di 650.000 tonnellate di petrolio e di 6 miliardi di litri d’acqua. In aggiunta ai costi – anche in termini d’impatto ambientale – per la loro produzione va poi aggiunto il costo per portare per portare le singole bottigliette nelle case degli italiani, ed il costo ulteriore per trasporto che, una volta utilizzate, occorre sostenere per portarle ad un centro di smaltimento o di riciclaggio che potrebbe trovarsi anche a migliaia di chilometri dalle case degli italiani. Il PET è un materiale non biodegradabile ed ha una vita media stimata intorno ai 1.000 anni. In teoria il PET è riciclabile al 100%, quindi se viene correttamente smaltito può essere trasformato da rifiuto in una risorsa. Il problema è che in Italia, secondo recenti statistiche, si ricicla meno della metà di tutta la plastica raccolta. Per quanto attiene invece alle conseguenze – solo – dello smaltimento della plastica per vari motivi non “trattata” correttamente,
- si stima che nel 2050 il 95% degli uccelli marini avranno plastica nel loro organismo;
- è stato rilevato che le acque del Mediterraneo di fronte alla Toscana hanno le concentrazioni più alte al mondo di microframmenti di materie plastiche;
- secondo un’ indagine condotta nel 2017, l’80% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge italiane tra il 2014 ed il 2017, sono degli oggetti in plastica, e le bottiglie e tappi ne rappresentano il 18%.
Attualmente, una famiglia di 4 persone che non utilizzi bottiglie di plastica, evita un quintale all’anno di CO2 in atmosfera. Le stime dell’impronta di carbonio (carbon footprint) di una bottiglia di plastica da 1,5 litri vanno dai 44 gr a 663 gr di CO2 equivalente: sembrano orientarsi verso dei valori prossimi ai 200 gr di carbonio equivalente per bottiglia. In futuro le cose dovrebbero comunque cambiare. Stando ad una direttiva europea,
- per l’anno 2025, il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere fatto con materiali riciclati;
- dovrà essere raccolto il 90% delle bottiglie in PET.
Calcolatore dei risparmi del bere l’acqua di rubinetto
Grazie al nostro calcolatore puoi stimare il costo dell’utilizzo dell’acqua in bottiglia in 1 anno, in dieci 10 o in 20 anni. Ecco alcuni dati di riferimento:
- Nel 2017 il prezzo medio di un litro dell’acqua minerale in bottiglia, in Italia è di 0,22 euro, uno dei più bassi al mondo.
- Una famiglia italiana in media spende per l’acqua in bottiglia ben € 236,52 all’anno.
- A questi vanno aggiunti i soldi che i Comuni devono pagare per smaltire la plastica delle bottigliette. Soldi che noi cittadini poi pagheremo attraverso le tasse.
Questo calcolatore si propone di aiutarti a valutare quanto potresti risparmiare,
- rinunciando alle bottiglie di acqua minerale,
- dando la preferenza a quella del rubinetto,
- ma anche a quella delle “casa dell’acqua”, quindi senza rinunciare a gusto dell’acqua minerale stessa.
Immagine in evidenza: 📷 Pixabay